
MOSTRA: Voci dell’Oriente. Miniature e testi classici da Bisanzio alla Biblioteca Medicea Laurenziana (Salone michelangiolesco, Piazza San Lorenzo 9, Firenze), 4 febbraio – 30 giugno 2011. Orario mostra: martedì, giovedì– sabato ore 9,30 – 13,30; lunediì e mercoledì ore 9,30 – 17,30 (chiuso festivi). Ente promotori: Biblioteca Medicea Laurenziana – Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Catalogo a cura di Massimo Bernabò (Edizioni Polistampa).
Un’esposizione che riguarda la trasmissione nei secoli IX-XV del patrimonio culturale della Grecia antica attraverso la civiltà bizantina e l’umanesimo fiorentino. Le “voci” evocate in questa mostra sono quelle degli autori appartenenti alla letteratura greca antica, vissuti tra il VII a.C. e il V d.C., come Omero, Platone, Aristotele, Erodoto, Demostene, fino ad Atanasio e Proclo. Accanto ai cosiddetti classici figurano anche gli scrittori cristiani e i padri della Chiesa, nonché la Bibbia e in particolare i libri del Nuovo Testamento, i cui testi più antichi sono in greco. Tutte queste opere furono tramandate nel corso dei secoli attraverso copie realizzate nei territori dove il greco era la lingua comunemente usata, cioè la parte orientale dell’Impero Romano. Di questi territori faceva parte Bisanzio, che dal IV secolo era stata rifondata e, con il nome Costantinopoli, si affermò quale centro politico e culturale dell’Oriente per circa un millennio, fino alla caduta dell’Impero Romano d’Oriente. In questa città fiorirono gli studi e i commenti letterari di personalità eccezionali come Fozio, Niceta ed Eustazio.
Dopo la caduta di Costantinopoli, il 29 maggio 1453, maestri bizantini giunsero in Italia dall’Oriente per insegnare il greco agli esponenti dell’umanesimo, il nascente movimento culturale fondato sulla ricerca dell’antico. Già da tempo i contatti culturali fra le due città erano stretti: nel 1439 una delegazione bizantina era giunta a Firenze per discutere l’unione tra la Chiesa ortodossa e quella cattolica portando i testi dei Padri della Chiesa da utilizzare durante le sedute conciliari: nelle discussioni ci si servì anche del manoscritto con le opere del patriarca Atanasio (in mostra col n. 33). Nel corso del sec. XV, molti studiosi bizantini, come per esempio Demetrio Damila e Teodoro Gaza, trascrissero su commissione codici che sono poi decorati nelle botteghe di celebri miniatori. La famiglia Medici giocò un ruolo importante nel far arrivare i libri dall’Oriente. Nel XVI secolo i Medici raccolsero all’interno di un unico edificio l’inestimabile patrimonio della letteratura greca e lo resero disponibile alla comunità: da allora la Biblioteca Medicea Laurenziana ha custodito e ancora oggi custodisce le fonti dirette della cultura greca antica.
Tra i codici in lingua greca, databili tra IX e XV e appartenenti ai fondi laurenziani, si annoverano esemplari di particolare interesse che attestano la produzione di volumi fondamentali per la nostra conoscenza della letteratura greca antica: di essa oggi conosceremmo molto meno senza questi manoscritti. Un importante codice miscellaneo (ms. Pluteo 32.9, in mostra col n. 3) contiene le opere di Sofocle, Eschilo, Apollonio Rodio: oltre al testo nei margini sono presenti gli scoli, cioè note di commento con interessanti informazioni sulle opere e sugli autori. Un altro codice di grande formato, comprendente vari scritti di medicina, fu compilato da Niceta e costituisce una fonte unica per molte delle opere che contiene (ms. Pluteo 74.7, in mostra col n.18). Curiosi sono i disegni con schemi di disposizione dei soldati, che accompagnano il testo di un trattato di strategia militare appartenuto all’imperatore Costantino VII Porfirogenito (ms. Pluteo 55.4, in mostra col n. 19).
Sono esposti inoltre una decina di manoscritti della Bibbia, che presentano pregevoli miniature, bellissimi esempi dell’arte bizantina, come il ms. Pluteo 6.28 (esposto in mostra col n. 26). Infine una copia dei poemi di Omero, trascritta da uno studioso bizantino, Teodoro Gaza, per uno studioso fiorentino, Francesco Filelfo: perfetto testimone del passaggio di consegne avvenuto fra due civiltà (ms. Pluteo 32.1, in mostra col n. 39).
La inaugurazione della mostra è stata il giorno 3 marzo 2011 alle ore 16.00, alla presenza di MADDALENA RAGNI (Direttrice regionale per i beni culturali e paesaggistici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali), MICHELE GREMIGNI (Presidente dell’Ente Cassa Risparmio di Firenze) e GUGLIELMO CAVALLO (Docente di paleografia greca dell’ Università di Roma La Sapienza).
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